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Come calcolare il pedaggio autostradale

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Come calcolare il pedaggio autostradale

Dicembre tempo di ponti e di vacanza natalizie; se anche voi siete tra i milioni di italiani che si concederanno una vacanza o, almeno una gita fuori porta, dovrete fare i conti con del pedaggio autostradale, ossia al pagamento di una somma per la possibilità di transitare sulle autostrade italiane. Per non avere sorprese una volta arrivati al casello e sapere quant’è la somma da pagare, impariamo a calcolare il pedaggio autostradale.

I criteri per il calcolo del pedaggio delle autostrade sono stabiliti da una serie di fattori: in  pratica per sapere quanto si spende per transitare per un determinato tratto autostradale bisogna moltiplicare la tariffa unitaria per i chilometri che saranno percorsi, considerando non solo quelli previsti da casello a casello ma anche quelli relativi ad eventuali svincoli, alle bretelle di adduzione e dei tratti autostradali liberi prima e dopo il casello gestiti dalla società concessionaria. A questo importo va aggiunta l’Iva del 21% ed applicare l’arrotondamento per eccesso o per difetto ai dieci centesimi di euro.

La tariffa unitaria a chilometro dipende da alcuni elementi: innanzi tutto il tipo di veicolo usato, la cui classificazione si basa sul numero degli assi e sulla sagoma, le caratteristiche dei tratti autostradali percorsi, ovvero se la strada è in montagna o in pianura, questo perché la tariffa tiene conto dei costi di gestione costruzione e manutenzione dei diversi tratti di autostrada; infine, bisogna tenere conto di eventuali percorsi gestiti da più società autostradali, in questo caso, bisogna calcolare separatamente i chilometri.

Per conoscere le tariffe unitarie a chilometro a seconda delle caratteristiche della propria auto e del tratto autostradale, basta consultare l’apposita tabella sul sito di Autostrade per l’Italia.

L’arrotondamento viene applicato in maniera automatica, è disciplinato da un decreto specifico e prevede che se il pedaggio presenta una cifra finale inferiore ai 5 centesimi di euro, bisogna arrotondare ai 10 centesimi inferiori, in caso contrario a quelli superiori (es. 2,12 si pagherà 2,10, mentre 2,17 bisognerà pagare 2,20).

[Fonte]

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