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Come avvicinare al cibo, un bambino che non mangia nulla

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Come avvicinare al cibo, un bambino che non mangia nulla

Non sono rari i bambini che a tavola fanno i capricci, non vogliono mangiare nulla e, anzi, in un periodo così importante per la loro crescita, continuano a rifiutare il cibo. Chi nota la situazione dall’esterno, pensa immediatamente che sia colpa dei genitori intenti a viziarli, ma non è sempre così e, in ogni caso, bisogna fare in modo che le cose cambino il prima possibile. E’ anche frustrante per la madre, investire amore ed energia per preparare dei pasti freschi e naturali e vedere la propria creatura che brontola; ma evitare inutili stress emotivi in tale momento della giornata è possibile. Ecco cosa fare:

  • sono stati condotti molti studi in merito, che hanno dimostrato come i più piccoli, in realtà, siano molto attratti da purea e quelli che già muovono i primi passi, si avvicinano invece alle pietanze più consistenti. E’ altrettanto vero, però, che abituare i primi ai cibi più solidi sin da subito, modifica le loro abitudini alimentari.
  • svezzare il bambino, consiste nell’introdurre nella loro dieta, quando hanno compiuto i sei mesi, dei cibi cotti e preparati in casa. Questo perchè a quell’età, hanno una maggiore capacità di masticare e inghiottire e aumenta la loro consapevolezza a livello di coordinazione.
  • per evitare che il piccolo sporchi tutto, quando provate ad avvicinargli il cucchiaino, acquistate dei bavaglini molto grandi e mettete un giornale sotto il seggiolone.
  • cogliete questa occasione per fare uno spuntino anche voi e fargli vedere che gli tenete compagnia in questo senso.
  • se scegliete un omogeneizzato, prendete quello più calorico e ricco di carboidrati e conterrà anche della frutta e della verdura. Magari evitate quelli già pronti e cucinateli voi, schiacciando una banana o delle albicocche secche ammorbidite nell’acqua e mettetele nello yogurt bianco intero.
  • non scegliete cibi confezionati per i vostri figli, ma preparate tutto in casa sia per gli adulti che per i più piccoli e il vostro bambino, piano piano, si adatterà al vostro stile di vita, diventando meno schizzinoso

2 commenti su “Come avvicinare al cibo, un bambino che non mangia nulla”

  1. o vorrei dare qualche consiglio, derivante dalla mia modesta esperienza:
    1) Non abbiate fretta di cominciare lo svezzamento. Non farlo prima dei 6 mesi (dice anche l’OMS) e comunque ricordarsi che fino all’anno di vita il bambino deve assumere il suo maggior nutrimento dal latte (materno o artificiale) quindi il cibo serve solo per abituarlo ai gusti diversi e – dico io- a mangiare da solo, masticare, ecc. Tornando indietro io probabilmente inizierei dopo i 7-8 mesi.
    2) Seguite vostro figlio, osservatelo: se non ha più fame o non vuole un cibo non è un capriccio, non forzatelo, non mostratevi dispiaciute. Mangiare non è un favore che i figli ci fanno (ma il contrario), d’altronde è così anche per l’allattamento, non siamo noi a supplicarli di mangiare ma il contrario..perchè con il cibo solido dovrebbe cambiare qualcosa?
    3) Sperimentate e fatelo sperimentare: fatelo mangiare da solo, pezzi di cibo (sempre cotto, a parte la crosta del pane) piccoli all’inizio, per evitare che rimangano in gola. Imparate comunque le manovre di emergenza per togliere il cibo dalla gola (qualche volta è capitato anche a me di metterle in pratica pero’ solo fino al 9° mese), evitate le bucce dei frutti finchè non sarà bravo a masticare, ecc. Anche Brazelton dice che ad un anno i bambini devono essere lasciati mangiare da soli.
    4) Non pretendete che mangi troppo. Talvolta la quantità di cibo che ci aspettiamo che un lattante mangi è esagerata rispetto alle sue reali necessità. Il lattante si autoregola con il latte (almeno quello che lo prende della mamma) e la stessa cosa può fare con il cibo solido, se glielo lasciamo fare. E’ importante comunque che arrivi al pasto con appetito, quindi senza aver mangiato snack, frutta o altro subito prima (io lascio passare almeno 2 o 3 ore tra la merenda e il pranzo o la cena).
    5) Siate pazienti e cercate di tollerare il caos e il cibo per terra. Prima o poi saranno dei gentlemen, l’importante è – secondo me- che l’approccio con il cibo avvenga in modo non traumatico, senza inseguimenti, suppliche, distrazioni.

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