Home » Come donare il midollo osseo

Come donare il midollo osseo

Spread the love

Come donare il midollo osseo

E’ facile aprire i lacci della borsa e versare qualche euro in beneficenza per questa o quella causa. Molto più difficile, invece, è donare una parte di sé, spesso per disinformazione, altre volte per paura. Ci sono delle malattie gravissime (leggi leucemia, malattia che fa paura solo a pronunciarla) che possono essere guarite solo con il trapianto del midollo osseo.

Il problema è che tale “parte” del corpo deve essere compatibile e non sempre tale processo è naturale tra consanguinei. E allora ecco l’importanza della donazione da parte di terzi, di persone cioè estranee alla famiglia, ma che potrebbero avere un midollo osseo compatibile con quello del malato.

E’ bene sottolineare l’importanza della donazione del midollo osseo, perché da essa dipende la vita o la morte del malato ed è bene ricordare che molti leucemici sono deceduti proprio nell’attesa di un donatore compatibile. Ognuno di noi può essere un potenziale donatore, ma come fare per donare il midollo osseo?

Ci si può rivolgere al centro AVIS (l’Associazione dei Donatori di Sangue) della propria zona e chiedere di fare il primo prelievo di sangue, manifestando l’intenzione di diventare donatori di midollo osseo. Volendo, ci si può rivolgere direttamente all’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo), che provvederà a fornire tutte le indicazioni necessarie.

In ogni caso, dopo il primo prelievo, si verrà invitati a firmare l’adesione al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo e si verrà inseriti nella lista dei “probabili” donatori. Non è detto infatti che il proprio midollo osseo sia compatibile con quello di qualcuno in attesa di trapianto ed in questo caso i propri dati verranno semplicemente inseriti in un database e conservati fino al compimento del 55esimo anno di età del donatore.

Se invece il proprio midollo osseo risultasse compatibile con quello di qualche ammalato, il donatore verrebbe chiamato a sottoporsi ad ulteriori esami, fino al trapianto vero e proprio.

Per completezza di informazione, ricordiamo che il donatore non subirà alcun tipo di danno dal trapianto e che il midollo prelevato si riforma nel giro di due settimane. Ricordiamo infine che un “probabile” donatore può decidere in qualunque momento di non sottoporsi al trapianto, assumendosi ovviamente tutte le responsabilità morali del caso.

Lascia un commento