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Come pulire l’astice

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Ecco una piccola guida di come pulire e tagliare l’astice.

L’astice è un crostaceo che vive nell’Oceano Atlantico ma è anche presente nel Mediterraneo, dove risulta essere l’esemplare più grande della sua specie. Per le sue dimensioni, che possono arrivare fino a 60 cm di larghezza e anche 6 chili di peso, è chiamato “elefante di mare”. La sua corazza spessa insieme alle sue possenti chele lo rendono ostico anche per cuochi esperti quando si tratta della preparazione in cucina.

Assicurati di avere a portata di mano:

  • Astice
  • Aromi
  • Acqua

Come prima cosa procedete all’acquisto dell’astice ancora vivo. Una volta acquistato ponete particolare attenzione alle sue chele, in quanto potrebbero stringervi le dita in una morsa dolorosa, con una presa difficile da cui liberarsi. Per tale motivo bloccate accuratamente con dei lacci o degli elastici attorcigliati intorno alle chele stesse. Dopo averlo reso innocuo, lavatelo mettendolo sotto l’acqua corrente fredda, strofinando la parte superiore e inferiore della corazza e del carapace per pulirlo al meglio.

L’astice, per essere tagliato con particolare facilità, deve essere prima bollito. Prendete quindi una pentola abbastanza capiente e fate bollire l’acqua aggiungendo anche cipolla, aglio, sedano, prezzemolo, limone e mezzo bicchiere di vino bianco. Prima di immergerlo inserite uno spiedino dalla coda, in modo che questa non si affievolisca durante la cottura. Appena l’acqua ribolle prendete l’astice e tuffatelo nella stessa acqua salata, in tal modo avrà una morte istantanea. La durata della cottura è proporzionale al peso, quindi bisogna calcolare per ogni chilo un’ora, coprendo la pentola con un coperchio.

Una volta terminata la cottura dovete lasciare intiepidire l’astice nel suo “brodo”, sgocciolarlo e pulirlo. A questo punto armatevi di un trinciapollo o di un paio di forbici alimentare e cominciate a tagliare, partendo dalla coda, la parte superiore della corazza. È naturale che bisogna usare un po di forza ma, per non danneggiare la sua forma, trattenete l’astice tenendolo per le chele. Eseguite il taglio in breve tempo per non sprecare l’effetto del calore sulla corazza stessa che l’ha resa più malleabile. Se le chele sono abbastanza grandi potete anche procedere con la rottura delle stesse con unapposito strumento simile ad uno schiaccianoci ed estrarre la polpa.

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