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Come sfrattare un inquilino

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Se avete degli immobili affittati, sapete quanto sia difficile spesso farsi pagare regolarmente. Ecco che a volte occorre rivolgersi ad un legale per intervenire e liberare l’immobile. Oggi ci occupiamo proprio di fornirvi le linee guida su come sfrattare un inquilino.

Come sfrattare un inquilino

Il primo atto consiste in una lettera di diffida, inviata con raccomandata con ricevuta di ritorno, nella quale si richiede il pagamento dei canoni scaduti, delle eventuali spese condominiali o in alternativa si richiedere la liberazione dell’immobile, indicando la possibilità di agire per le vie legali.

Se la diffida non sortisce effetti, allora occorre rivolgersi ad un avvocato per redigere l’atto di intimazione di sfratto per morosità, con contestuale citazione in udienza per la convalida, nonché, ed eventualmente anche l’ingiunzione di pagamento dei canoni scaduti. In udienza ecco cosa potrebbe accadere:

  • Se il conduttore si presenta e fa opposizione alla convalida il giudice può rinviare gli atti al giudice ordinario per la prosecuzione della causa.
  • Se il conduttore si presenta e salda la morosità o chiede al giudice il c.d. termine di grazia, ovvero un periodo entro cui saldare il proprio debito che può essere al massimo di 90 giorni. In questo caso il giudice deciderà il da farsi in base al singolo caso che si trova ad affrontare.
  • Se il conduttore non si presenta allora lo sfratto viene convalidato, fissando la data per il rilascio mediante ufficiali giudiziari.

Una volta emessa l’ordinanza, che costituisce titolo esecutivo per il rilascio, questa viene notificata insieme al precetto, se il soggetto entro dieci giorni dalla notifica, non ottempera al rilascio, allora il proprietario potrà intervenire tramite ufficiali giudiziari.

Foto credit Thinkstock

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