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Come combattere l’ansia da superstizione

Come combattere l’ansia da superstizione? Come riuscire a non cadere nella trappola degli stati di agitazione legati ad ambiti non realistici e scientifici dell’esistenza?

Come combattere l'ansia da superstizione

Diverse le cause alla base del fenomeno

Cercare di comprendere come combattere l’ansia da superstizione è un modo, per chi possiede un carattere sensibile e facilmente influenzabile, di capire come affrontare il malessere provocato da fatti che non hanno fondamento scientifico. Ma che sono comunque in grado di influenzare l’emotività altrui.

Come combattere l’ansia da superstizione è qualcosa di strettamente legato alla sfera personale degli individui e al loro retaggio culturale. Infatti, è ovvio che la tendenza a credere a determinati fatti sia spesso legata non solo alla preparazione culturale, ma anche al bagaglio familiare. In una famiglia cresciuta, ad esempio, in ambienti fortemente influenzati dalla religione cattolica, sarà più facile accogliere come veritiero ciò che viene proposto, ad esempio, dalla profezia di Malachia.

Chi non ha una preparazione o una cultura prettamente scientifica potrà essere influenzato facilmente dalle profezie di Nostradamus. Più in generale, la tradizione ci propone tutta una serie di simbolismi legati più o meno al cristianesimo o al paganesimo, che spingono ad apprendere come buone nozioni che in realtà non hanno alcun fondamento scientifico.

Ecco come combattere l’ansia da superstizione

Come combattere l'ansia da superstizione

Tutti elementi che possono scatenare agitazione e ansia nelle persone. Quindi, come combattere l’ansia da superstizione, dalla quale si può, seppur saltuariamente, soffrire? La prima cosa da fare è prendersi un attimo di tempo e riflettere sulla questione. Si parla di elementi che non hanno nessun riscontro scientifico. E che, soprattutto per quanto riguarda le profezie, sono strettamente legati a un’interpretazione postuma, ovvero la classica profezia retroattiva.

Lo stesso vale per questioni, sempre legate alla tradizione cattolica, secondo cui porterebbe sfortuna incrociare le forchette, poggiare il pane con la base rivolta verso l’alto o essere in tredici a tavola.

A ben vedere, si tratta principalmente di un bagaglio culturale raccolto e condiviso per via delle credenze cristiane. Ciò non toglie che una particolare predisposizione all’emotività, unita a un approccio scorretto alla scientificità delle cose, possa portare gli individui a vivere male alcuni aspetti legati alla superstizione.

È però il termine stesso a spiegarci come si tratti di un approccio non legato alla realtà dei fatti, ma alla simbologia di qualcosa e al significato che noi stessi le attribuiamo.

Ecco quindi che la prima risposta a quest’ansia deve essere un ragionamento corretto e serio sulla non realtà e l’irrealtà di certi elementi. Nel caso questa ansia non dovesse riuscire a passare da sola, il consiglio è quello di rivolgersi a uno specialista. E quindi a un terapeuta che sarà in grado di fornire alla persona tutti i mezzi necessari.

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