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“Datti all’ippica”, ma perché si dice così?

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Tra i modi di dire della lingua italiana ce ne sono indubbiamente tanti e tutti con delle espressioni più o meno colorite. Uno di questi è infatti il detto datti all’ippica il quale, nonostante oggi stia cadendo sempre di più nel “dimenticatoio della lingua italiana”, rimane sempre e comunque uno dei più curiosi. Ma perché si dice così? Cerchiamo di scoprirlo assieme nelle righe seguenti, perciò, buona lettura a tutti!

“Datti all'ippica”, ma perché si dice così?

Prima di tutto partiamo dal suo significato. Con tale espressione, di solito pronunciata durante una discussione oppure un rimprovero, si invita caldamente il proprio interlocutore a dedicarsi ad altro visto che la sua attuale attività non va proprio per il verso giusto. Magari lo si può utilizzare in tono scherzoso oggi, quello sì, ma il suo significato originale sta proprio nel definire inetta la persona con la quale si sta discutendo.

Certo, oggi la si può ancora sentire detta da persone di una certa età oppure la si può leggere sul caro vecchio Topolino, ma da dove ha origine esattamente questa espressione? È presto detto! Strano a dirsi, ma a quanto pare vero, il detto “datti all’ippica” ha una origine di stampo fascista ed oggi, per fortuna, ha perso qualsivoglia tipo di senso politico.

Pare che il primo “ideatore” di tale espressione fosse stato il generale e gerarca fascista Achille Starace (Sannicola, 18 agosto 1889 – Milano, 29 aprile 1945) in occasione di un congresso di medicina. Correva l’anno 1931 e Starace doveva rappresentare il Partito Fascista in occasione di questo incontro, ma a quanto pare arrivò con un “elegante ritardo” di ben un’ora rispetto al previsto.

Ovviamente i medici e le altre personalità presenti in sala erano piuttosto scocciate da tale ritardo perciò, Starace, disse che era arrivato tardi poiché per lui era impossibile astenersi alla sua cavalcata quotidiana. Pare poi che fu lui stesso a rimproverare i presenti asserendo che era sempre meglio dedicarsi ad un vero stile di vita fascista anziché ad uno troppo intellettuale e pigro.

Per la sala gremita di gente rimbombarono dunque le seguenti parole fate ginnastica e non medicina. Abbandonate i libri e datevi all’ippica!. Da lì in poi, come si suol dire in questi casi, il resto è storia e la frase finì per essere usata nel vocabolario italiano di allora fino quasi ai giorni nostri.

Facendo un rapido salto in avanti nel tempo e tornando al 2021, oramai praticamente siamo alle soglie del 2022, oggi l’ippica rimane uno degli sport più amati dagli amanti dei cavalli, ma soprattutto dai giocatori d’azzardo che sono sempre alla ricerca di come scommettere sui cavalli con un pugno di banconote in una mano e nell’altra la speranza di una corposa vincita.

Per fare ciò, gli scommettitori hanno due opzioni a propria scelta. Recarsi direttamente nei principali ippodromi italiani per seguire le varie corse sul programma del giorno oppure fare praticamente la stessa cosa, ma da casa propria con i vari siti di scommesse equine. Ovviamente è inutile dire che, ogni volta che si scommette, è sempre meglio moderarsi ed usare dei portali sicuri e certificati.

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