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Amministratore di condominio: quando è obbligatorio, a cosa serve e come si nomina

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L’amministratore di condominio è un professionista il cui intervento è obbligatorio solo in determinati contesti. È possibile evitare la sua nomina se i condomini proprietari degli appartamenti di un edificio sono meno o pari a 8. In questo caso la carica di amministratore può essere esercitata da uno dei condomini, la cui nomina segue le stesse regole e maggioranze di quello esterno. Ovviamente esistono anche casi in cui, edifici molto piccoli e con meno di 8 condomini, vengono ugualmente amministrati da un professionista esterno. La decisione infatti è sempre in mano ai proprietari delle abitazioni che in casi specifici possono prediligere l’elezione di un amministratore super partes, che agisca in maniera imparziale per tutti i condomini.

Amministratore di condominio: quando è obbligatorio, a cosa serve e come si nomina
Amministratore di condominio

Perché è necessaria la figura dell’amministratore di condominio?

La figura dell’amministratore di condominio serve per garantire una gestione centralizzata, utile a mantenere l’ordine e una convivenza serena. Lo sa bene chi opera come amministratore condominio Roma o in altre grandi città italiane, ovvero chi si interfaccia con numerose problematiche, tutte diverse tra di loro, per le quali è obbligatoriamente necessario l’intervento di una persona professionale, competente e soprattutto dedita all’ascolto, così da sedare eventuali tensioni. Ovviamente, essendo una figura molto importante all’interno di un condominio, la legge offre la possibilità di revocare o di rinnovare la nomina degli amministratori condominiali. Quindi chi si ritrova insoddisfatto della gestione condominiale attuale, può ben sperare in un cambio di amministratore e cominciare sin da ora la ricerca di un nuovo professionista.

Chi può fare l’amministratore di condominio?

L’incarico di amministratore di condominio può essere svolto solo da chi gode pienamente dei diritti civili, chi non è stato condannato per delitti contro la Pubblica Amministrazione, l’amministrazione della giustizia, la fede pubblica, il patrimonio o per ogni altro delitto. Un amministratore inoltre non deve essere mai stato sottoposto a misure di prevenzione definitive (salvo riabilitazione), non deve essere interdetto o inabilitato e il suo nome non deve essere annotato nell’elenco dei protesti cambiari. A livello di formazione invece è necessario aver conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado e seguito un corso di formazione mirato al proprio campo. Ovviamente la formazione non riguarda colui che viene nominato direttamente dagli altri condomini, in quanto non è detto che un condominio sia fornito di persone con i titoli di studio richiesti.

Come si sceglie un amministratore di condominio?

Un buon amministratore non cerca solo di arginare eventuali conflitti, ma ha anche le capacità adatte per tutelare i propri condomini dal punto di vista giuridico. Ecco quindi che capacità di dialogo, ascolto e empatia devono essere affiancate da un amministratore formato anche in legge o che lavora in team con esperti di quell’ambito. Oggi giorno è possibile risalire a contatti di amministratori molto validi anche su internet, oltre che con il passaparola. Tramite siti personali infatti, molti amministratori permettono agli utenti di osservare con attenzione tutti i servizi forniti, così da valutare con estrema precisione la scelta da prendere.

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