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Come calcolare il nuovo redditometro

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Come calcolare il nuovo redditometro

Nei giorni scorsi è stato approvato il decreto attuativo del redditometro con le nuove voci grazie alle quali il Fisco potrà determinare il reddito complessivo delle persone fisiche. Nel nuovo redditometro sono state confermate le 100 voci di spesa, le 55 tipologie di nucleo familiare e i criteri per valutare il reddito dei contribuenti. Cerchiamo di capire insieme le novità del Redditometro 2013.

Innanzi tutto una precisazione: il redditometro è uno strumento di accertamento sintetico del reddito, che consente al Fisco di determinare il reddito complessivo dei contribuenti partendo basandosi sulla loro capacità di spesa; questo strumento è usato dallo Stato per combattere l’evasione fiscale.

Con il nuovo decreto, nel reddito dei contribuenti vanno considerate anche le spese per i coniugi o familiari a casa mentre sono escluse quelle per l’esercizio di professione o di attività di impresa. A ogni voce di spesa è assegnato un contenuto induttivo, calcolato sulla spesa media Istat del nucleo famigliare di appartenenza o della categoria di consumi.

Iniziamo con i nuclei familiari individuati dal nuovo redditometro. I nuclei sono divisi per cinque aree geografiche e sono:

  • persona sola: con meno di 35 anni, fra 35 e 64 anni, oltre i 65 anni,
  • coppia senza figli con meno di 35 anni, fra 35 e 64 anni, oltre i 65 anni,
  • coppia con un figlio
  • coppia con due figli
  • coppia con tre o più figli
  • mono-genitore
  • altre tipologie

Le categorie di spesa invece sono le seguenti:

  • Alimentari, abbigliamento, calzature
  • Abitazione Combustibili ed energia
  • Mobili, elettrodomestici e servizi per la casa (ad esempio le spese per i collaboratori domestici)
  • Sanità
  • Trasporti
  • Comunicazioni
  • Istruzione
  • Tempo libero, cultura, giochi e animali domestici
  • Altri beni e servizi
  • Investimenti

Nella fase iniziale il nuovo redditometro metterà a confronto la spessa totale del contribuente con il reddito dichiarato, utilizzando i dati indicati nella dichiarazione dei redditi o da quelli dell’Anagrafe tributaria e, solo se ci sarà un errore superiore al 20% partiranno nuovi controlli.

 

Photo Credit | Thinkstock

 

 

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