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Come addormentare un neonato in 13 minuti

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Come addormentare un neonato in 13 minuti? Sembra assurdo eppure esiste una tecnica che consente di fare proprio questo. E in modo molto semplice almeno stando a chi l’ha provato.

Come addormentare un neonato in 13 minuti

Metodo per far dormire il piccolo con facilità

Se vi state chiedendo come addormentare un neonato in 13 minuti possiamo dirvi che il primo errore da non fare è andare di fretta. Soprattutto quando sono molto piccoli i bambini risentono molto di come vengono maneggiati e dell’ambiente esterno. Questa metodologia di addormentamento proviene dal Giappone ed è stata testata all’interno di uno studio scientifico guidato da Kumi Kuroda. Le difficoltà nel far dormire i più piccoli in realtà dipenderebbero in gran parte dal distacco, il quale non viene spesso gestito al meglio.

Èil passaggio dalle braccia di chi lo sta facendo addormentare alla culla il più problematico per la continuità del sonno del bambino. Sapere come fare addormentare un neonato in 13 minuti senza traumi potrebbe davvero rivelarsi una mano santa per i genitori. La ricerca che ha definito questo metodo come migliore è stata pubblicata sulla rivista di settore Current Biology. E ha spiegato come il neonato sia condizionato dal movimento al quale viene sottoposto. Sia che si tratti delle braccia del genitore che di un lettino a dondolo.

Testando le diverse reazioni dei piccoli in diversi contesti, grazie a telecamere e attraverso l’elettrocardiogramma si sono resi conto che tra le braccia della madre passeggiante e il passaggio su lettino a dondolo i piccoli rimanevano tranquilli. Questo se tra i due luoghi vi era una conditone di staticità in braccio alla madre. Insomma sembra essere necessaria una fase intermedia da rispettare.

Ecco come addormentare un neonato in 13 minuti

Come addormentare un neonato in 13 minuti

Come addormentare un neonato in 13 minuti quindi? Semplice, passando cinque minuti tra le braccia della madre o del padre passeggiando e otto, sempre in braccio, con la persona seduti. Sembra essere un metodo davvero infallibile. E questo dipende dal fatto che i più piccoli possono in questo modo abituarsi e non avere distacchi importanti.

Detto ciò dobbiamo tenere conto anche di un’altra cosa. Ovvero l’importanza del luogo dove i neonati vengono messi a dormire. Abbiamo bisogno d’inserirli un posto silenzioso, non esposto a luce eccessiva e con temperatura controllata. Altrimenti rischiamo di farli abituare a un sonno disturbato, non adatto alle loro esigenze.

E se per i primi otto mesi alterneranno riposini a dormite più lunghe non bisogna temere. Dopo pian piano il sonno si regolarizzerà, consentendo a tutti di riposare meglio. E di assicurare uno sviluppo adatto al piccolo.

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