Come trasformare l’auto in una elettrica? Quello che potrebbe sembrare molto complicato come passaggio, in realtà se si ci si dà da fare in modo adeguato diventa un’operazione molto più semplice di quel che si crede.
Ed anche meno costosa. Quasi sempre passare ad un’alimentazione elettrica porta la persona a dover rinunciare alla propria auto per una nuova dai costi troppo alti. Una soluzione a portata di tutti (più o meno, N.d.R.) consiste nella trasformazione della propria vettura in una BEV (Battery Electric Vehicle) sfruttando un approccio meno costoso seppur sempre dotato di un prezzo sostenuto. Dal 2018, fortunatamente, trasformare la propria auto in una elettrica è stato reso più semplice dal Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture.
Il decreto n° 219 del 1° dicembre 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale soltanto il 26 gennaio 2018 e quindi esecutivo soltanto da quest’ultimo ha reso possibile in modo più veloce la “riqualificazione elettrica” per varie sottocategorie di autovetture M1 e autocarri N1 fino a 3,5 tonnellate. La precedente procedura di omologazione era al contrario molto lenta e molto costosa. Ora per trasformare l’auto in una elettrica basta installare un kit dedicato precedentemente omologato dal fornitore: un po’ come accade già per il Gpl ed il Metano. Sono gli installatori stessi ad occuparsi dell’aggiornamento della carta di circolazione dopo che la stessa viene testata dalla motorizzazione.
I prezzi, come anticipato non sono bassissimi, ma questo avviene principalmente per via delle poche aziende specializzate in tal senso. Tra manodopera, batterie e kit difficilmente si scende al di sotto dei 1500 euro con un tempo di attesa medio di installazione di un mese.