A caval donato non si guarda in bocca, recita il detto, e davanti ad un regalo poco gradito bisogna a volte fare una faccia di circostanza e ringraziare ugualmente per non offendere chi ci sta di fronte. Ma non è detto poi che il regalo venga utilizzato ed anzi il più delle volte finisce per allargare la collezione degli oggetti inservibili.
Cosa fare dunque di tutti quei pacchetti inutili che “rovinano” le nostre giornate di festa? Si potrebbe buttarli via, ma il più dellle volte a frenarci è il fatto che si tratta pur sempre di oggetti nuovi e quindi sarebbe un vero peccato disfarsene in malomodo.
E allora ecco l’idea del riciclo, diventata oramai un’abitudine in questi tempi di crisi prolungata, dove risparmiare un solo euro equivale ad un triplo salto mortale carpiato. D’accordo, ma come si fa a spacciare per nuovo ed originale un regalo che in realtà non ha incontrato le nostre simpatie? Ecco qualche semplice regola per dilettarsi nell’arte del riciclo.