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Come parlare di politica senza arrabbiarsi

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Come parlare di politica senza arrabbiarsi? Al pari della religione, la politica è in grado di tirar fuori il peggio dalle persone, anche solo prendendo in considerazione le parole dette: vediamo come combattere questo stato di cose.

Come parlare di politica senza arrabbiarsi

Inutile dirlo, la prima cosa che bisogna fare per parlare di politica senza arrabbiarsi è quella di informarsi: se si ha una base solida in tal senso si ha anche una conoscenza della situazione che prima o poi renderà muta la persona “problematica” con la quale si sta parlando. Perché dove schierarsi ed il modo di portare avanti un’idea sarà anche un’opinione, ma i dati quando reali, hanno decisamente più potere che le menzogne, di solito dotate di una vita molto breve.

Altro fattore importante: per parlare di politica senza arrabbiarsi bisogna entrare nell’ottica che l’essere umano non è perfetto ed a meno che non si parli con persone ragionevoli, l’altra parte tenderà sempre a “protestare“, anche contro se stesso. Per “combattere” chi ragiona di pancia bisogna ragionare con il cervello ed iniziare ad urlare di ritorno contro chi lo fa per primo non serve a nulla. Ecco quindi che bisogna sempre mantenere un atteggiamento calmo e rilassato, rimanendo forti della propria preparazione: nel momento in cui l’altra persona si renderà conto di sbraitare da sola, smetterà di farlo.

Consiglio per parlare di politica senza arrabbiarsi: mai farlo a digiuno e mai se si è già nervosi per qualsiasi altra motivazione, non vale davvero la pena. Parlare senza alterarsi fa il bene di chi discute, arrabbiarsi quello di chi sfrutta le debolezze delle persone per il proprio tornaconto personale.

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