Chi non ha mai avuto un incontro ravvicinato con una medusa? Nelle nostre acque purtroppo accade spesso di ritrovarsi a contatto con i tentacoli urticanti di questo fastidiosissimo animale, con conseguenze spiacevoli che vanno dalla classica “bolla” a delle vere e proprie reazioni allergiche di difficile guarigione.
Cosa fare dunque in caso di puntura di medusa? Ci sono delle regole precise da seguire per guarire il prima possibile, a cominciare da quella che dissuade dal grattare la parte interessata, sebbene il prurito sembri insopportabile. Il movimento dei muscoli adiacenti alla puntura, infatti, favorirebbe la diffusione della sostanza tossica, con conseguente aggravamento delle conseguenze (prurito ancora maggiore e tempi di guarigione più lunghi).
Per una volta tanto, dimentichiamo i rimedi della nonna, perché nel caso di contatto con i tentacoli della medusa, gli impacchi di ammoniaca (consigliati semmai per le punture di vespa) o di aceto serviranno a ben poco. Niente ghiaccio o acqua particolarmente fredda sulla zona interessata e niente alcol – come invece consiglia qualcuno – che provocherebbe un prurito più intenso.